Il racconto di Pietro Orlandi sulla scomparsa di sua sorella Emanuela Orlandi: “Non può non aver saputo di questa storia”.
Lo scorso 28 ottobre Today.it ha realizzato una video-intervista dove Pietro Orlandi racconta la sua versione sulla vicenda di sua sorella Emanuela Orlandi, l’allora 15enne che il 22 giugno del 1983 scomparve a Roma. Secondo alcune ipotesi, la scomparsa della giovane sarebbe collegata ad alcune lotte interne nel Vaticano.
La scomparsa
Poco prima di scomparire, verso le sette di sera Emanuela Orlandi telefonò a casa spiegando che aveva accettato il passaggio di un uomo, in quanto l’autobus non era passato. Secondo alcune ipotesi il sequestro era stato organizzato in modo che venisse liberato Mehmet Ali Agca, l’uomo che aveva sparato a Papa Giovanni Paolo II.
Nel 2015 un fotografo romano, Marco Accetti, si autodenunciò per il rapimento di Emanuela Orlandi. Egli aveva parlato di una lotta interna tra varie fazioni del Vaticano: secondo il fotografo il casi di Orlandi e la scomparsa di Katty Skerl, scomparsa nel cimitero romano del Verano nell’84, potrebbero essere collegati.
“La ritroverò”
“Ratizger ha cercato in qualche modo di mettere un punto su questa storia”, racconta Pietro secondo cui la verità non potrà mai uscire dalle mura del Vaticano. Tutta la verità è caduta nel silenzio, mai alcuna traccia è stata trovata dopo la scomparsa della ragazza di quel lontano giugno del 1983.
Ma il fratello di Emanuela cerca ancora i segreti buii che si aggirano intorno alla storia di sua sorella, una storia che non da pace all’uomo dopo 40 anni dall’accaduto. Il 14 gennaio alle 16.30 in largo Giovanni XXIII a Roma, vicino alla via della Conciliazione che porta a Piazza San Pietro, è stato organizzato un sit-in per Emanula Orlandi. La locandina dalla manifestazione parla di un silenzio che “ha reso complici” Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco.
